Ci sono voluti sei anni di lavori per far partire il nuovo sito del trattamento delle acque usate a Marrakech, con un potenziale di produzione di oltre 33 milioni m3/annui. La stazione, inaugurata dal Re Mohammed VI, tratterà tutte le acque usate della città pari a 120.000 m3 al giorno. Progetto ineguagliato nel continente africano, la stazione dispone di tecnologie avanzate in materia d’energia autoprodotta che coprirà il 43% dei propri fabbisogni, oltre ad un impianto di deodorizzazione delle acque trattate per non inquinare la zona. Voluta da un consorzio pubblico-privato, la stazione ha richiesto un investimento di 1,23 miliardi di Dh, coprendo così le spese vive dell’impianto, le 5 piattaforme di pompaggio e degli 80 km di conduttore. I 33 milioni di m3 d’acqua prodotti, sono destinati ai 5+14 campi da golf della città e della Palmeraie, fatto salvo pioggie intense che potranno coprire il fabbisogno. Le acque recuperate vanno ad incrementare le riserve convenzionali in continuo sollecitamento dalle irrigazioni dei golf e dai numerosi giardini cittadini che sottraggono enormi quantità di acqua alle coltivazioni. Il bisogno annuale della città è pari a 350 milioni di m3, numeri che richiedevano alla Radeema (Società Nazionale delle acque potabili) molti acquisti di palliativi per ottemperare alle numerose richieste, sempre più pressanti a causa anche della scarsità delle pioggie di questi ultimi anni.