Referendum costituzionale del 1° luglio: cominciamo bene!

La macchina per il SI al referendum costituzionale si è messa in moto. Lo Stato non ha atteso il debutto della campagna referendaria previsto per il 20 giugno, mettendo in campo le sue armi. L’Alta Autorità della Comunicazione e degli Audiovisivi  (HACA) ha trasmesso il 17 giugno una circolare che proibisce tutti gli appelli al boicottaggio del referendum previsto il 1° luglio 2011. Secondo un documento ottenuto dal sito Mamfakinch.com, la HACA ha inviato in allegato alla circolare un ricapitolativo del Codice elettorale e il suo articolo 90 che proibisce tutti gli appelli al boicottaggio delle elezioni, e che condanna penalmente i media che li tollerano. L’altro fronte lanciato dallo Stato è quello della mobilizzazione popolare. Alla fine del suo discorso reale, venerdi’ sera,  diverse marce “spontanee” hanno avuto luogo in diverse città del reame, tra cui Marrakech, dove uno schermo gigante è stato installato alla Place Jemaa el Fna, a El Houceima, a Layoune e a Casablanca. Nella capitale economica del Marocco, il Movimento dei giovani pro-monarchico 9 marzo e un sindacato di trasporti hanno inscenato un corteo che ha percorso tutte le principali arterie della città, festeggiando l’annuncio storico del re, creando non poco problemi alla circolazione del traffico. Tutto ripreso e trasmesso in diretta dalla televisione di Stato.  Questa mobilitazione popolare in favore del progetto di costituzione è stato organizzato in alcune città con un metodo, oserei dire, obsoleto. Un video girato nella città di Youssoufia e postato dal sito sopracitato vede le persone accorse al corteo di giubilo richiedere, a temine della manifestazione, i soldi pattuiti! Il fervore dimostrato dopo la diretta del discorso reale alla  nazione ha creato non poco problemi ai giovani del Movimento 20 Febbraio che hanno subito agressioni corporali e verbali nel centro della capitale, ad opera di alcune teste calde del Movimento pro-monarchico del 9 marzo,  per fortuna senza incidenti importanti.  D’altro canto, il Movimento 20 Febbraio, sezione di Casablanca, ha mantenuto la sua marcia di protesta prevista per oggi alle 18.00, a partire da Derb Soltane. I “20 febbraisti”, come vengono qui chiamati, di Rabat, Marrakech, Tangeri e Fès, oltre ad altri 22 comitati sparsi nel paese, manifesteranno  in diverse ore della giornata di oggi. “Già dall’inizio, non eravamo in accordo con la forma avviata sul processo delle riforme costituzionali e il discorso del 17 giugno non ha cambiato le nostre proposte e le nostre posizioni;  la riforma cosi’ come è stata studiata e attuata non è soddisfacente alle esigenze dei cittadini”, ha dichiarato alla stampa Mohamed Bouadoua, membro del Movimento 20 Febbraio di Casablanca.

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