Una nuova filosofia del potere. Una curva nella storia della monarchia marocchina. Una grande tappa verso l’istituzione di una monarchia parlamentare. Dopo che il presidente della Commissione in carica delle riforme della costituzione, il giurista Abdellatif Memouni , ha presentato le sue linee guida e i principali cambiamenti della nuova legge suprema davanti al meccanismo politico, partiti e sindacati sono unanimi: il progetto di riforma della Costituzione è andata molto più lontano delle aspettative politiche e sociali. Primo cambiamento sostanziale: la persona del Re non sarà più sacra. Questo è quello che in prima istanza ha chiesto SAR Mohammed VI, in quanto la sacralità non appartiene che a Dio. Il progetto di riforma costituzionale, che sarà sottomesso a referendum il 1° luglio prossimo, prevede anche una riduzione delle prerogative del re a profitto del capo di governo. La lingua berbera, la religione o ancora la giustizia sono i principali settori che conosceranno importanti rivoluzioni. E’ un vero ribaltamento della attuale Costituzione che si appresta ad essere proposto ai marocchini, staremo a vedere l’esito dei referendum e in primis l’affluenza alle urne, sempre a livelli minimi nel reame. Altro nodo da sciogliere è quello relativo agli oltre sei milioni di marocchini residenti all’estero, voteranno o no? Capitolo importante di questa nuova Costituzione è il rafforzamento delle prerogative del Primo ministro. I poteri del re conosceranno una sostanziale riduzione a profitto del primo ministro che verrà eletto dai componenti del partito di maggioranza e non più dal re. La perennità dello Stato e delle istituzioni è il cuore di questo edificio e i cambiamenti della composizione del Consiglio di Reggenza è la testimonianza di questo importante passo in avanti della democrazia marocchina. Sarà presieduto dal Consiglio Costituzionale e non più dai membri più vicini alla famiglia reale; il Consiglio di Reggenza sarà nelle mani del Primo Ministro, dai presidenti delle due camere del Parlamento, dal presidente del consiglio degli Oulema (religiosi) e da una decina di personalità scelte dal re. Il progetto di riforma prevede inoltre il riconoscimento del berbero (Amazigh) come una lingua ufficiale affiancata all’arabo, una prima assoluta nel Maghreb. L’Islam rimane religione di Stato ma la libertà di religione è garantita nel quadro della legge senza che “quest’ultima porti attentato all’ordine pubblico“. Quindi niente laicità dello Stato, sinonimo oggettivo di Libertà. Questo passo è controverso secondo le varie Associazioni che si battono per la piena libertà di religione (vedi Diritti Umani): oggi in Marocco, non è possibile scegliere il proprio credo, come non è possibile essere ateo o agnostico (privatamente si, ovviamente), come non è possibile dichiarare pubblicamente di non professare il digiuno durante il mese sacro del Ramadan (pena l’incarcerazione per attentato all’ordine pubblico), e la libertà religiosa rimane quindi un articolo ambiguo (solo se si è cristiani occidentali o di paesi africani dove il cristianesimo è religione riconosciuta, si a diritto ad entrare in una delle chiese presenti nel Marocco per pregare), quindi ci si chiede dove risieda questa ventilata libertà religiosa. Un passo di questo articolo prevede che “la dimensione religiosa del re, comandante dei credenti, sarà limitata alla gestione dei campi religiosi e non sarà fonte di legislazione”. Anche qui staremo a vedere, il Consiglio degli Oulema è parte integrante nel legiferare ed è presente nel Consiglio di Reggenza, quindi ho dei dubbi in proposito ad una non invadenza nei campi legislativi della religione . Altro settore nel quale delle modifiche importanti sono previste è quello della giustizia. Sarà considera, recita la bozza, per la prima volta come un potere autonomo e indipendente conformemente ai principi della separazione dei poteri. La stampa marocchina che sta largamente dibattendo questa pseudo-rivoluzione, sembra conquistata. “Il popolo marocchino regnerà e governerà”, ha titolato ieri in prima pagina il quotidiano arabofono Al-ahdath Al-Maghribya, il giornale più letto nel paese. Nuova Costituzione per un nuovo Marocco. Nel microcosmo politico, non si nascondo più le inquietudini davanti a questo immenso cantiere che ridefinirà il ruolo dei partiti e del paese, in nome di una parola tanta agognata dai marocchini: libertà.
… io ci credo… passo dopo passo si arriverà alla LIBERTA’!!!!!
Salve. Sono un ragazzo sedicenne, origini marocchine, con duplice cittadinanza. Sono molto contento di assistere a questi eventuali cambiamenti del mio paese, quasi allibito, una mentalità marocchina che si sta aprendo, attuando queste modifiche fondamentali per un ulteriore sviluppo e accorciare i rapporti internazionali.
Questo è un grande passo, ne deve fare però moltissimi, quello più importante a mio parere è: l’informazione. Il popolo subisce troppa ignoranza, non in grado di guardarsi intorno con un occhio critico. Se un giorno i mass media marocchini dovessero iniziare ad ampliare il loro lavoro spero che non lo faccino come l’ipocrisia dell’informazione italiana, il cui unico scopo è quello di rimbicillire la gente.
Credo che questa nuova volontà di cambiamenti sia merito dell attuale re Mohamed VI, il quale ringrazio vivamente.
Spero in un futuro di stabilirmi in marocco, per ora mi accontento delle vacanze estive.
Grazie per l’attenzione.
Themarokjnsky@yahoo.it
VALLO A SPIEGARE A QUEL 50 PER CENTO DI ANALFABETI QUEL GUAZZABUGLIO DI LEGGI LEGGINE ,UNA COSTITUZIONE APPARENTEMENTE EPOCALE ,IN REALTA NON CAMBIERA GRANCHE ,FINCHE LA RELIGIONE SARA DI STATO, LIBERTA DI CULTO ? NON PER I MUSULMANI ,DEL RESTO LO SAPPIAMO TUTTI I REGIMI ARABI DA SECOLI USANO IL RELIGIOSO PER SOTTOMETTERE I LORO POPOLI
Ma come fa a scrivere cose del genere? Li legge i giornali? Ha una minima idea di quello che sta succedendo adesso in Marocco? Le ha viste le migliaia di persone che ogni settimana sfilano per le strade di ogni città marocchina? Ignora il fatto che il 2 giugno un giovane di Safi (Kamal Omari) è morto per le ferite infertegli dai poliziotti? Apra gli occhi, il Marocco non è certo la sua Marrakech neo-coloniale, fatta di ricconi, riad paradisiaci e feste sfrenate!
Le posto un articolo di Ali Lmrabet sulla nuova costituzione, sempre che le interessi.
http://www.demainonline.com/2011/06/10/la-nouvelle-constitution-octroie-de-nouveaux-pouvoirs-au-roi/
Spero che qualche sprovveduto non incappi nel suo blog.
Cara Alice, di grazia lei dove vive? In Italia suppongo? Certo che li leggo i giornali, come no! Tutti i giorni, dai più liberali a quelli del potere…anche arabofoni…e sono in strada tutti i giorni, parlo con la gente e vivo da oltre sette anni in Marocco, occupandomi anche di volontariato, non solo di feste con i ricconi…e poi cosa sa di me per giudicarmi? Quanta demagogia nel suo post, la classica demagogia di chi vede solo con due bei paraocchi e poca analisi. Per quanto riguarda il giovane deceduto di Safi ho scritto un post, sicuramente non lo ha letto, da come mi risponde. Quindi prima di parlare bisogna informarsi, leggere, capire…ma non stando a casetta, lontana migliaia di km dal Marocco…Dalle sue poche righe traspare chiaramente la sua poca informazione e ignoranza totale a riguardo del Marocco e non glie ne voglio..continui a blaterare e stia certa che tanti “sprovveduti”, come li chiama lei, continueranno a seguire il mio blog…
Mr Errore, l’ignoranza non la si subisce, è una scelta. Dipende tutto dalla volontà di ciascuno di noi, c’è chi ha tutte le possibilità per studiare e imparare e non realizza nulla, e c’è chi, con possibilità molto scarse o addirittura limitate si da da fare al fine di realizzarsi. Gandhi diceva che se vogliamo un cambiamento in questo mondo, dobbiamo cambiare noi.
Finotti tralascio il suo modo quasi offensivo di esporsi e le dico che non sarà la laicità a garantirci la libertà e non riuscirà nemmeno a risolvere i problemi di carattere religioso… Sarà molto meglio se gli studiosi islamici si unissero e rivalutassero la Shariaa…
…”Gandhi diceva che se vogliamo un cambiamento in questo mondo, dobbiamo cambiare noi”… è esattamente questo il punto! Io penso che il Marocco possa arrivare davvero ad un cambiamento, però purtroppo certe cose sono veramente molto radicate nella loro cultura: il mio ragazzo, che è di Casablanca, pur vivendo in Italia da 7 anni ed avendo una mentalità abbastanza aperta, difficilmente cambia opinione su certi argomenti… soprattutto religiosi! Il loro ostacolo è proprio la religione dalla quale si lasciano totalmente governare….
Valentina il problema non è nella religione, ma resta sempre e comunque in noi… Il fatto è che cresciamo sapendo di essere musulmani e ci basiamo su ciò che ci viene insegnato e che viene attribuito alla nostra religione, ma raramente ci chiediamo se la nostra educazione combaccia o meno con l’islam. Ti assicuro che molte tradizioni e modi di fare non hanno nulla in comune con l’islam. E quindi il problema sta che la maggior parte delle persone che si ritengono musulmani, non lo sono per la loro conoscenza autentica dell’islam, ma giusto perchè lo sono nati. Per cui, quando si stratta di discutere certi argomenti religiosi, che si conoscono solo per sentito dire, diventa difficile e si finisce per divenire dogmatici, nonostante l’islam non ha nulla di dogmatico ed è molto discutibile.
Kawtar come sempre mi trovi in accordo su quello che scrivi… 🙂
Mr.Errore ciao…16 anni ma traspare dal tuo post una determinazione molto chiara.. bravo….continua a studiare e ritorna nel tuo Marocco che ha bisogno di giovani lungimiranti come te…purtroppo sulla tua affermazione sui media, tutto il mondo è paese, serve un risveglio delle menti e un analisi corretta e sistematica di quello che si legge..il quarto potere esiste eccome…da secoli… 🙂
Kawtar, puoi anche interpretarla come una scelta, una decisione però pilotata al 100% da chi ha il potere. Sono pochi i paesi immuni dal virus:disinformazione.
Allora, l’ignoranza è una cosa e la disinformazione è un’altra cosa. Si può essere ignoranti e disinformati, ma non necessariamente ignoranti quando si è disinformati. Il problema del Marocco non è la disinformazione, ma è l’ignoranza, intendo l’analfabetismo. Un’elevata percentuale della popolazione marocchina non sa né scrivere né leggere e rappresenta un problema perchè in questo modo non può inserirsi pienamente nella società, nella politica e quant’altro. Ti spiego meglio, se il 40% della popolazione è analfabeta, il 40 % della popolazione non va a votare, e quindi quelli che saliranno al potere sono rappresentati non dalla maggioranza della popolazione, ma dalla maggioranza del 60% della popolazione. E questo non va bene e non spetta al re o al governo cambiare questo dato di fatto, ma spetta a noi rivalutare e capire l’importanza dell’istruzione. Per quanto riguarda la disinformazione, oserei dire che è una patologia che colpisce le persone che prendono per vero qualsiasi cosa viene loro detta, senza analizzarla o criticarla.
Ciao Paolo, mi rasserena molto l’idea che ci sia una persona disposta a donarmi buoni dosi di cultura marocchina e degli avvenimenti quotidiani in Marocco. Ammiro molto la tua scelta di vita, anche perchè sono sicuro che non sia per niente facile per un Italiano integrarsi in Marocco. Ci vuole molta perseverazione e ambizione. Due mondi diversi, con stili di vita differenti. Condivido in pieno la tua scelta, il marocco offre molte opportunità a chi è in grado di sfruttarle, soprattutto nell ambito lavorativo 🙂 complimenti ancora per il tuo blog
Per niente facile…pero’ amo talmente tanto questo paese che tutto passa… 🙂
Kawtar, ignoranza e disinformazione viaggiano sullo stesso livello. Come pretende uno di essere intelligente se è disinformato? Ma se la tua visione del non essere ignoranti significa saper leggere e scrivere potrei darti ragione; ma il non essere analfabeta significa solamente godere in maniera completa dei propri diritti.
Non sta solamente nella volontà di noi stessi decidere quale strada prendere ma ci vuole un costante impegno dello Stato. Ampliare gli edifici di istruzione, proporre corsi serali per analfabeti, aumentare i precari del settore e i loro stipendi, corsi di studi obbligatori per carcerati e militari. Questo e molto altro.
Tu hai fatto un inferimento preciso all ignoranza totale quindi all analfabetismo; è la base. È un argomento molto ampio. Ti assicuro però che ne ha da fare di cose il nostro Re. 🙂
Salve a tutti,
ringrazio Paolo per il suo ennesimo articolo informativo su questo Paese ricco di fascino e contraddizioni.Quando sono qui non mi informo leggendo giornali o quant’altro ma faccio i miei soliti giri internet!
E,Paolo, il tuo blog è tra questi.(sarò una degli sprovveduti??hah) E quando riparto, leggendolo mi sento sempre un po’ a Marrakech, in questa città di fuoco!!!Il primo caldo inizia a farsi sentire!!Dopo essermi presa un bel colpo di sole la settimana scorsa per la mia prima passeggiata nella calura(non che mi diverta ma è per via del mio orario di lavoro) oramai mi ci sono già abituata!!
Ti avevo scritto una mail tempo fa, ma non mi hai risposto, tra un superimpegno e l’altro 😦
Uno di questi giorni ti passo a trovare al Riad magari!Mi piacerebbe molto.Chissà se ti ci trovo!
Fatti sentire!!!
Antonella
Paolo sei supericercato e hai pure gli spasimanti 🙂
Mr.errore…magari… 🙂
Grazie a te Antonella che mi segui con affetto….si si..grande caldo a Marrakech…estate iniziata alla grande..forse un po’ troppo alla grande..ad agosto che facciamo??? 🙂
Bhe almeno sul blog poi non so se alle ragazze di marrakech fai lo stesso effetto 🙂 🙂
Fra poche settimane pure io sarò a marakkech. Ci sarà un caldo insopportbile, l incessante ma gradevole movimento della gente. 🙂
Per la cronaca: mi basta il mio bel Imazighen!!!! 🙂 Quindi… no spasimanti and co per Paolo. Sorry! 🙂
A presto !!
🙂