Il montone, veicolo di infezioni.

Alla vigilia dell’Aïd el Kebir si parla di montoni e poi ancora di montoni. Prezzo, dove si è acquistato, l’occasione particolare in un certo bled ecc.. Da oggi la tensione mista a gioia è palpabile ovunque, nelle case, nelle strade affollate all’inverosimile dalle persone che acquistano i regali per la Grande Festa. Montoni sulle auto, sui ciclomotori, sulle biciclette, ovunque. Agli angoli delle strade sono apparsi come per magia centinaia di arrotini che rifilano coltelli, spadini e quant’altro. I bambini, è un loro compito, si improvvisano venditori di biada, fieno e erba medica, praparando con cura bancarelle con i mucchietti già prestabiliti, per nutrire i montoni sino a mercoledi mattina, giornata, anzi mattinata, di sacrificio. Si parla di montoni ma non si parla dell’appurato pericolo che presentano questi animali, per l’uomo e per l’ambiente. I montoni acquistati senza nessun tipo di regola igienica,  negli improvvisati mercati che sorgono ovunque, o nella fattoria dell’amico, possono essere infettati da una malattia parassitaria chiamata echinococco. Una malattia che è provocata dall’ingestione di uova di Echinoccous granulosus, che ha ospite definitivo abituale il cane (non vaccinato, sverminato)  e un grande numero di ovini e caprini. L’Echinocco è anche conosciuto sotto ill nome di malattia idatidea ed è potenzialmente mortale, intaccando fegato, polmoni e cuore. La malattia è molto frequente in Medio-Oriente, in Africa del nord e dell’est, in AustraliaArgentina. Nel Maghreb, sono annualmente oltre’ 4.000 le persone che vengono operate per eliminare l’nfestazione (in costante aumento ogni anno), cifre sottostimate a causa della non dichiarazione della malattia che, non curata, uccide. L’ospite intermedio di questa tenia è il montone (ovini in generale), che si infetta con gli escrementi eliminati dall’ospite definitivo che contengono centinaia di migliaia di uova. Contrariamente a certe false informazioni l’uomo non si infetta con il consumo della carne ma con il contatto delle viscere infettate in natura. Anche sul pelo del montone possono trovarsi escrementi con focolai di infestazione che a contatto con l’uomo, toccando semplicemente l’animale e portandosi le mani alla bocca, trasmettono la parassitosi. Il giorno dell’Aïd le strade sono ammantate da pelli abbandonate al sole, cassonetti dei rifiuti stracolmi di viscere e quant’altro. Senza contare che il montone vivrà per circa una settimana su  di un balcone, in un  patio, sul terrazzo di un appartamento, a contatto quotidiano con bambini e anziani, urinando e defecando dove si trova. L’allarme lanciato dagli specialisti arabi in malattie infettive è chiaro e da non sottovalutare : acquistare un animale certificato e punzonato, toccarlo il meno possibile, bambini e anziani in particolare, pulire con regolarità le superfici inquinate dagli escrementi e, fondamentale, eliminare le viscere con appositi guanti in lattice e bruciarle o sotterrarle ad una discreta profondità nel terreno. Pochi e semplici atti che posso salvare la vita a tante persone o comunque evitare che si infettino, in nome di una festa religiosa.

 Sul quotidiano Aufait Maroc e Libération si legge quanto segue :

Preservare l’Ambiente : La festa dell’Aïd el Kebir ha la particolarità di generare enormi scarti provenienti dal contenuto stomacale degli ovini, parti non commestibili del montone, della testa, dei piedi e della pelle. Per evitare delle “catastrofi“, è necessario:

Limitare in una zona i macellai  “di un giorno” che si installano nelle strade esigendo la pulizia dello spazio pubblico occupato.

Preferire gli Hammam o i forni che hanno più dimistechezza con queste operazioni.

Inserire le viscere dell’animali in sacchetti di plastica prima di gettarli nei cassonetti.

Se conservate la pelle del montone, salatela e poi esponetela al sole.

Resta altamente consigliato far abbattere l’animale in un macello.

Conservare la carne in un congelatore avvolta dalla carta alluminio o negli appositi sacchetti.

Le tecniche tradizionali di conservazione (guedide, khilii, mrozia, ecc..) necessitano di regole elementari di igiene e tecniche provate di preparazione.

Libération

(…) a livello dei differenti punti di vendita, la mancanza d’igiene, di controlli sanitari e la speculazione sono la legge. In tutti i quartieri delle grandi città, gli odori che arrivano dagli hangar (improvvisati) pieni di montoni sono insostenibili per i passanti e gli abitanti. I piccoli commerci di fieno e di coltelli in pieno pubblico si aggiungono ad altri aspetti di anarchia che caratterizzano questa stagione. Tutto cio’ rende la vita infernale nei quartieri popolari e alle persone che non sono intenzionate a compiere il sacrificio. La cosa gravissima, e che le Società incaricate della raccolta dei rifiuti non aumentano il ritmo della raccolta in questo determinato periodo, pur sapendo che l’Aïd è un occasione in cui i rifiuti si moltiplicano. Da notare anche che le rare campagne di sensibilizzazione dei cittadini che le Società avevano promesso (vedi distribuzione dei sacchetti di plastica gratuiti)  sono state disattese. (…)  

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