Mustapha Ould Sidi Mouloud, scomparso dal campo di Tindouf.

Dopo il suo arresto in una imboscata tesa dai militanti di Oul Aâkik, il capo della polizia del Polisario, Mustapha Ould Sidi Maloud, dissociatosi  dal gruppo che chiede l’indipendenza del Sahara Occidentale dal Marocco, è stato trasferito in una prigione algerina, dove, secondo fonti accreditate, è sottomesso a torture e a brutali interrogatori, diretti dagli ufficiali della sicurezza militare algerina. Prima del suo arresto sono sorti molti movimenti spontanei in sua difesa, sia nei campi che fuori. Proprio nei campi profughi son stati arrestati alcuni giovani delle tribù R’Guibat e Oulad Moussa che stavano dimostrando pacificamente con un sit-in; le notizie, che sono in corso di verifica, parlano di violenze sessuali prima di essere arrestati dalle milizie del Polisario. Un appello è stato lanciato, a livello internazionale, dagli Chioukhs e dai notabili della tribù Rguibat-Sallam di Smara, a cui hanno preso parte tutte le donne di questa tribù, esortando la comunità internazionale e le organizzazioni di difesa dei Diritti Umani a intervenire con urgenza per ottenere la liberazione di tutti i detenuti politici (contrari al Polisario) incarcerati nella prigione di D’hibia, nei dintorni di Rabouni, sud-est di Tindouf. In una dichiarazione rilasciata da Azza Sallami, cordinatrice di queste donne e presidente della Associazione della Lega marocchina per la protezione dell’Infanzia a Layoune, a nome delle sue cugine della tribù Sallam, condanna fermamente l’incarcerazione di 63 loro cugini appartenenti alla tribù R’Guibat Sallam (45) e alla tribù Oulad Moussa (18). Queste donne esprimono la loro solidarietà con le vittime della repressione nei campi del Polisario, in primis a Mustapha Ould Sidi Mouloud, apppellandosi all’ONU perchè faccia pressioni sulle autorità algerine responsabili delle violazioni  dei Diritti Umani perpretate sui loro territori dalle milizie del Polisario.   Sul soggetto del ex capo della Polizia del Polisario arrestato, il portale web Polisario Confidentiel scrive che l’arresto di Sidi Maloud da parte della milizia interna divide la direzione del movimento. Pare che i dignitari del Polisario si siano scissi in due campi opposti a causa di questo affare, che avrà strascichi pesanti sull’opinione pubblica internazionale.  Il campo favorevole all’arresto dell’ex responsabile della Polizia del Polisario è sostenuto dal DRS, i servizi di sicurezza algerini. I loro argomenti sono semplici : l’arresto di Mustapha Salma è dovuto all’accusa di tradimento e dovrà servire d’esempio a tutti i simpatizzanti dell’autonomia nei campi di Tindouf. Questo potrà dissuadere i suoi partigiani e scoraggerà le voci che sono sempre più forti riguardo ad una  negoziazione con il Marocco, sulla base del piano di automia redatto a suo tempo e presentato all’Onu, riscuotendo un unanime consenso. Più reticenti gli altri membri della direzione del Polisario convinti che l’arresto del dirigente e la sua condanna provocherà dei gravi problemi nei campi. Questo perchè Mustapha Salma è stimatissimo a Tindouf per le sue idee favorevoli all’autonomia che il Marocco a loro offerto, idee condivise da una larga frangia dei sarahoui presenti nei campi. Molti analisti pensano che questo arresto provocherà ai membri della tribù R’guibat, la più importante presente nella struttura tribale dei sarhaoui, un duro colpo alle loro posizioni.  Ciliegina sulla torta il fatto che tutte queste proteste, a livello di ONG internazionali e associazioni, provocheranno una caduta di immagine notevole al Polisario, già seriosamente pregiudicata dalle connessioni del movimento con il terrorismo islamico del Sahel. Dopo l’affaire Amina Haidar, la pasionaria sarhaoui, caso all’opposto di questo, ancora i fari puntati sui sarhaoui che vivono da 35 anni in condizioni deprecabili, in campi profughi privi di ogni minimo servizio essenziale, in balia di ottusi uomini politici  che non guardano al di là dei loro interessi personali.

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