Marrakech, più di ogni altra città turistica del reame, detiene la Palma d’Oro in materia di molestie ai turisti. La Brigata Turistica di Marrakech ha il suo da fare in una città dove transitano più di un milione e mezzo di turisti ogni anno, con 130 Hotels, 150 ristoranti e 800 Maisons d’Hotes. Mohammed Ghallab é una guida turistica dal 1985 e lapidario dichiara alla rivista La vie èco: ” E’ chiaro che i turisti non ritornano in Marocco. Durante il loro soggiorno sono sovente vittime di ogni tipo di truffa. Al ristorante, per esempio, oltre al servizio pessimo, pagano una bottiglia di Sidi Ali’ (acqua minerale naturale) 30 dh, 3 euro circa…senza parlare delle molestie subite dai commercianti ambulanti e dalle false guide all’aereoporto, nelle strade, all’ingresso dei musei.” Le cifre pero’ parlano di un incremento di turisti in Marocco che cresce di anno in anno e nel 2008 la stima ufficiale è stata di oltre 8 milioni di ingressi nel Paese. Un inchiesta pubblicata a fine 2009 rileva che anche il tasso di ritorno non é cosi negativo: 2,31 volte, pari a quello della Turchia e leggermente superiore a quello della Tunisia e dell’Egitto. Forse queste cifre non riflettono esattamente la realtà?. Una cosa é certa, incremento o meno, l’attività turistica soffre ancora di certe pratiche che costituiscono dei disagi profondi ai turisti, confermato anche dalle guide ufficiali, on the road ogni giorno e primi osservatori sociali del territorio.
A Marrakech, volere o volare, tutte queste pratiche sono elevate alla potenza, a partire dai trasporti. La prima sorpresa sono certi autisti di taxi che chiedono cifre esorbitanti per il transfer dall’aereoporto di Menara anche se sanno che all’interno dell’aereoporto stesso sono affissi i vari prezzi delle corse. Il consiglio mio é sempre quello di richiedere all’atto della prenotazione un autista privato dell’Hotel o del Riad dove si soggiornerà per evitare spiacevoli disguidi e arrabbiature. In città poi non esiste, o sono veramente casi rari, nessun taxi che possiede un taxametro funzionante, sono sempre out quando si chiede di metterli in funzione. Altri consiglio personale, prima regola per i miei ospiti al Riad, é quello di comunicare l’indirizzo al taxista, il prezzo che si vuole pagare, attendere la conferma e soltanto dopo salire sull’auto; troppe volte ho saputo di corse salatissime perché non si era attuata questa procedura ( di giorno mediamente una tratta in città per un massimo di tre persone a bordo costa 20 dh, circa 2 euro, alla notte il prezzo sale ad un massimo di 40 dh pari a 4 euro). Altro tasto dolente che irrita non poco i turisti concerne l’igiene. ” Ecco un problema che il potere pubblico deve risolvere velocemente, anzichè vendere clichès insipidi agli stranieri del genere cammelli sulla sabbia delle dune di Merzouga o carrozze di cavalli nella strade di Marrakech“, dichiara ancora la guida Ghaleb Mohammed al giornalista Jaouad Mdidech della Vie èco . I turisti, secondo lui, cercano toilette pubbliche dignitose, che quasi mai trovano e nei musei storici sono in uno stato deplorevole. Si salva solamente il giardino Majorelle perchè si tratta di un sito gestito da privati (vero!). La guida insiste chiedendo al giornalista di andare a visitare le toilette della Necropoli Saadita, per esempio, o quelle del Palazzo Bahia, che sono impraticabili.
Per un turista questo è un dettaglio molto importante. Mohammed racconta poi di un gruppo composto da 36 persone che durante tutta la settimana accompagno’ alla scoperta del Paese e proprio nell’ultimo giorno la metà del gruppo fu intossicato da acqua infetta. (Ho visto con i miei occhi inserire acqua con una siringa nelle arance dei banchi delle spremute sulla Place Jemaa el Fna per renderle più succose ma grazie al cielo sono casi isolati, Mohhamed, il mio ‘spremitore” di fiducia é serio e fidato). Quale ricordo queste persone avranno di Marrakech?. Il circuito della medina di Marrakech poi riserva il suo ‘tot” di cattive sorprese: andarsene in giro soli significa incappare nei commercianti senza scrupoli, in donne e bambini che insistentemente vogliono vendere qualcosa e peggio ancora nelle hannayates ( donne che eseguono tatuaggi con l’hennè) che tirano i turisti per le maniche e in una frazione di secondo hanno già iniziato il tatuaggio, senza volerlo, chiedendo poi cifre assurde come 10 o 20 euro (il prezzo corretto è 5 euro). E’ successo a diversi miei ospiti ignari e ingenui. Io personalmente sono andato nel luogo del misfatto con i clienti ingannati e ho richiesto i soldi indietro minacciando di denunciare la truffatrice alla Brigate Touristique. Chi ha poi la sfortuna di sedersi al tavolo di qualche dehors presenti nella zona della Place Jemaa el Fna si prepari ad un assillante e continuo via vai di donne, vecchie, mendicanti, bambini e quant’altro che non lasciano scampo; ho calcolato che lasciando un pacchetto di sigarette sul tavolino in 20 mn il pacchetto è vuoto. Un altro grande problema della medina, racconta la guida Mohammed alla vie èco, sono la quantità enorme di motocicli che sfrecciano a velocità assurde lasciando dietro di se nuvole di fumo nero che rendono l’aria irrespirabile. Il più delle volte i turisti chiedono di essere riaccompagnati in Hotel, esausti. Per esperienza personale in sei anni di vita nella medina sono stato investito 4 o 5 volte, non ricordo più. I turisti oggi sono attenti e sensibili al problema dell’ambiente, dei rapporti umani e guarda come vengono trattati i bambini, gli animali ( tasto assai dolente per tutti gli animalisti che arrivano in Marocco) e la situazione igienica di una strada dove passeggiano, ricorda ancora Mohammed. Estorcere il massimo di soldi ai turisti è oramai una regola, a Marrakech più di ogni altro luogo turistico del Paese. Se un Hotel versa una commissione regolare dall’8 al 15 % alle Agenzie di viaggio, la commissione che versa il bazarista o il ristorante agli intermediari è molto più alta. Nessuna legge impedisce tutto questo, ma questi ultimi, avidi, reclamano la metà del guadagno. Tutto questo a discapito del cliente che infine pagherà il prodotto acquistato il 50% in più del prezzo dovuto.
Io consiglio fortemente di acquistare gli eventuali souvenirs all’ Ensemble Artisanal che si trova in Mohhamed V, qualche centinaio di metri dopo la Koutobia. Sono centri presenti in tutte le città turistiche e offrono gli stessi prodotti dei souks a prezzi fissi e corretti, prezzi non tassati di commissioni e quant’altro. Tutte queste analisi, forti e preoccupanti, esposte dal giornale, non sono segrete all’Ufficio del Turismo, all’Amministrazione della città e ai suoi funzionari, ma nessuno muove alcunché. Ingenuamente pensavo che con il nuovo sindaco donna alla guida della città qualcosa potesse cambiare, a partire dal traffico che rende la città invivibile e pericolosa, ma ad oggi rien a faire!. I turisti oggi sono sicuramente più attenti e esigenti rispetto a venti anni fa e fortunatamente si difendono meglio. Normale, i turisti hanno cambiato profilo: non sono obbligatoriamente straricchi, fanno economie e cercano di adattare il loro soggiorno ai mezzi che dispongono, evitando anche il superfluo e tutto questo i marocchini non lo capiscono. L’europeo à considerato da sempre come la grassa vacca da mungere. Gli anni ’80 e ’90 sono da dimenticare con i migliaia di francesi che distribuivano franchi a destra e a manca, tempi da archiviare e i marocchini devono farsene una ragione. E la Brigata Turistica in tutto questo bailame cosa fa?. Secondo il giornale che ha attivato alcune ricerche, in una città grande come Marrakech, con un circuito turistico impressionante , 80 agenti demotivati ( salario mensile di 300 euro circa), senza nessun tipo di formazione e senza mezzi consistenti (6 auto e una quindicina di moto) come possono compiere al meglio la loro missione?. Io aggiungo che un dato di fatto reale é che la microcriminalità é stata pressoché sconfitta e raramente sento parlare di scippi e rapine a carico di turisti, mantenendo fermo il fatto che in certi luoghi come la Place Jemaa el Fna consiglio di tenere gli occhi ben aperti e la propria borsa sotto controllo (ma questo é d’obbligo anche in ogni città europea).
Dovresti mettere le fonti degli articoli che traduci invece di farli passare come farina del tuo sacco.
Chi legge puo’ pensare che gli articoli vengono scritti da te.
ciao
http://www.lavieeco.com/societe/13005-taximen-indelicats-faux-guides-ces-maux-dont-souffre-le-tourisme-a-marrakech.html
…a me sembra che la fonte sia citata correttamente più di una volta caro Fouad…forse ti sei distratto leggendo !
Non credo cara Tina, c’e’ ne sono poche di fonti.
E comunque è una resa dei conti vecchia, risale infatti a febbraio 2009
ciao
Bene Bene…sono chiamato in causa quindi rispondo a Foued…carissimo cosa é tutto sto’ astio? Perche’ parlo male dei marocchini? perché dico le cose come stanno? Se non sei interessato e non accetti dei dati di fatto nessuno ti obbliga ad entrare nel Blog e scrivere…cosa significa resa dei conti vecchia? perché le cose già scritte se non sono cambiate ma peggiorate non bisogna più scriverle? Fammi capire? La situazione attuale é la stessa di fine 2009, anzi, per alcuni versi peggio, e ho trovato l’articolo assolutamente attuale..tutto qui..niente di più e niente di meno… se leggo articoli sull’Italia di critica e quant’altro ne prendo atto..punto a capo..forse il tuo campanalismo annebbia il senso di autocritica che ognuno di noi, nel bene e nel male, deve possedere? L’autocritica é l’anticamera della democrazia e della saggezza….Amicalment….
e quindi, Fouad ? dov’è il problema ? quasi che un blogger deve per forza scrivere post ‘originali’ e astenersi dal diffondere quanto trova sulla rete ? la bellezza di un blog sta nei contenuti e poco importa se siano frutto del blogger o della sua capacità/volontà di raccogliere e diffondere informazioni. Trovo che Paolo stia facendo un bellissimo lavoro, e spero che continui in questo modo.
La qualità di un blog, a mio avviso, non sta nella volontà dell’autore di auto-esaltarsi ma nella sua capacità di trovare argomenti sui quali riflettere, qualsiasi origine abbiano.
In questo senso trovo che questo blog sia perfetto.
Paolo, mi sembra eccessivo parafrasare il grande Dante Alighieri … ma … continua così !
Ritengo che sia scorretto verso i lettori tradurre articoli senza mettere la fonte, tutto qui. Poi il blog è tuo fai quello che ti pare : è casa tua.
Se il “lavoro” di un blogger è quello d’informare, almeno che venga fatto bene ed in modo chiaro.
Vero che la situazione è peggiorata parecchio. ciao
Spero non sia tardi x aggiungere un commento perchè trovo l’articola l’unica cosa giusta letta fin’ora su marrakesh. Sono appena tornata e non credo ci andrò mai più. Non ho mai sofferto tanto in un viaggio quanto qui e ho viaggiato veramente tanto ma tutta questa violenza sugli animali non l’avevo mai vista da nessuna parte. Cani e gatti affamati assetati e rachitici, per non parlare di come trattano quei poveri asini, muli e spesso anche cavalli, che tengono legati al carretto tutto il giorno senza cibo nè acqua, con la lingua stretta dal morso ad asfissiarli e il corpo coperto di sangue causato dalle cinghie. Penso che non esistano giustificazioni x un comportamento del genere, il fatto che siano poveri non è di certo una giustificazione, un pò d’acqua e riposo non costano nulla. E penso che l’anima di un popolo sia il riflesso del rapporto che la società ha con gli animali, più di qualsiasi altra cosa. Lì è AGGHIACCIANTE!
Ciao S, sfondi una porta aperta….ho preso un terreno in campagna proprio per aiutare questi poveri animali…e mi sto riempiendo..dove guardo è terribile…in macchina ho le crocchette e bottiglie d’acqua in pianta stabile…. scrissi a suo tempo alcuni posts riguardo ai cani & C., se hai voglia vai a leggerli…sono nella categoria Cani e Cavalli…un saluto…