Il Marocco coraggioso

Ancora scandali, rumors, forse censure per la martoriata stampa marocchina. Questa volta si tratta di una rivista femminile a finire sotto i proiettori infuocati dei benpensanti. La rivista si chiama “Femmes du Maroc“, molto seguita dal ceto medio- alto borghese del Paese e, se l’inchiesta sul parto in Marocco non scandalizza, la fotografia di copertina crea imbarazzi e discussioni accese, invocanti la messa al bando del mensile. Una fotografia, una semplice e bella fotografia che ritrae Nadia Larguet, incinta, con la mano sinistra che copre il seno e la destra appoggiata sul ventre arrotondato. La sola cosa che indossa è un anello con sei piccoli cuori. Se non conoscete la coraggiosa Nadia Larguet vi dico chi è: moglie di Nourredine Saïl, direttore del Centro Cinematografico Marocchino, di mestiere è produttrice/presentatrice di una trasmissione per bambini, Entr’act, sul canale privato marocchino 2M. La fotografia è stata scattata sul modello della celebre immagine di Demi Moore, datata 1991, per la rivista americana Vanity Fair. Tutto il mondo islamico si è sollevato e a dichiarato guerra a questa “infamia“. Questa copertina audace rischia di far colare tonnellate di astio nei prossimi giorni senza dimenticare che il mensile Femmes du Maroc è disponibile in tutte le edicole del Marocco, fianco a fianco della stampa arabofona o delle riviste inneggianti la famiglia. Quale sarà la reazione del Governo e dei partiti politici come il Partito della Giustizia e dello Sviluppo davanti a questa provocazione?. Quello che è certo è il risvolto pubblicitario gratuito del mensile che sta imperversando sui media del Paese. L’immagine di Nadia ha provocato e provocherà un forte choc in certune persone ma per altre ha offerto un soffio di modernità inaspettato. Sicuramente, fatto salvo i risvolti della censura, questo mensile femminile ha avuto la capacità di far riflettere un intero Paese su aspetti troppo a lungo nascosti, demolendo un tabù anacronistico, mettendo in risalto la bellezza e la poesia di un corpo femminile fuori da schemi preconcetti, gettando alle fiamme veli, jellaba e tradizioni ancestrali. Bravi!

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