Inaan Kachachi, irachena, laureata in giornalismo, ha iniziato a lavorare nel suo Paese per la stampa e la radio. E’ corrispondente da Parigi per diverse testate arabe, tra cui “Asharq Alawsat“, un quotidiano saudita con sede a Londra. Parallelamente insegna giornalismo e si dedica a ricerche sulla storia contemporanea delle donne irachene. Questo libro, “I cuori sono ruscelli che scorrono” riprende un adagio popolare che scioglie i cuori degli amanti: “Non lo sai che i cuori sono come ruscelli che si allontanano e poi si incontrano di nuovo per gettarsi infine nello stesso corso d’acqua?”. La storia si svolge a Parigi e descrive la vita di un gruppo di rifugiati politici iracheni, siriani e turchi, che si ritrova ogni sera a casa di una anziana donna, Kashaniya Khatoun, contessa armena vedova di un conte francese innamorato dell’Iraq, sopravvissuta al genocidio del suo popolo, e tra un bicchiere di Beaujolais, una vecchia canzone e una videocamera che li riprende, si raccontano il passato mentre il presente incalza, come sospeso, tra le notizie drammatiche che giungono dai loro Paesi e una vita da bohémien. La voce narrante é quella di un uomo sfuggito alla persecuzione che non sa darsi pace per la fine della sua relazione con Najwa, costretta ad un matrimonio forzato in Iraq. Si innamorerà poi di Nineveh Sarab, che anni prima era stata violentata e imprigionata a Baghdad, perchè comunista. Zam Zam, studente, beneficiario di una borsa di studio, deluso dalla politica, si rifugerà nell’alcool, ossessionato da “storie stravaganti”. A complicare ulteriormente la vita di tutti sarà l’arrivo Sari, il figlio di Najwa, un soldato omosessuale che, strumentalizzato dal governo di Saddam Hussein, verrà mandato a Parigi per infiltrarsi negli ambienti rivoluzionari. Cosi’ facendo avrà in cambio il suo sogno: diventare donna, bellissima e seducente, grazie ad un intervento chirurgico. Sari/Sara andrà incontro’ pero’ ad una tragica fine. La voce narrante chiuderà il sipario: il ritorno dell’uomo, in compagnia della Contessa armena, in Iraq, per compiere un ultimo gesto d’amore verso la donna che ha tanto amato, riportare il corpo del figlio/figlia nell sua terra, perchè la madre possa piangerlo. Viaggio che si trasformerà in un paradossale scontro contro l’ottusa burocrazia della dittatura. L’Iraq fa da sfondo a tutta la storia, nella sua complessità, tradizioni e contraddizioni. Un omaggio corale ad un Paese sull’orlo della dissoluzione , caleidoscopio di personaggi fragili e commoventi che la scrittrice fa lasciare, incrociare e ritrovare, perchè i cuori sono ruscelli che scorrono.
“Per ora, mi spiego’, prendi questi, per le spese immediate. Domani andro’ in banca a ritirare la somma necessaria per il nostro viaggio a Baghdad. Sono vecchia e stanca, e le mie ossa non sopportano più l’umidità. Voglio passare il resto della mia vita al sole. E, quando moriro’, voglio essere sepolta in terra irachena. Allora, forse, l’anima di Philippe sarà finalmente in pace e mi benedirà (…) Ti rendi conto che l’Iraq che ritroveremo non è più quello di prima?. Lo so, lo so, é un Iraq atroce, dove la gente mangia i sassi e beve acqua stagnante. Avremo fame insieme a loro, figlio mio, berremo quello che bevono loro. Saremo come loro; é la nostra gente.”
I cuori sono ruscelli che scorrono – Inaan Kachachi – Baldini Castoldi Dalai editore – Euro 14,50