La diaspora estiva

3072804528_53d34398b5Abbiamo attraversato la Francia, la Spagna e ora siamo sulla  nostra terra“. Come tutti gli altri automobilisti marocchini scesi dal ferry di Algesiras (sud della Spagna), Ahmed Boumakasse è felice di rientrare al “bled” (terra) e il suo sorriso è gioia pura. In questi giorni Tangeri è la follia: i ferry si succedono a ritmo accellerato nel porto della mitica città, provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall’Italia, riversando flotte di vetture cariche di MRE (marocchini residenti all’estero) e di improbabili e surrealisti bagagli. I MRE in Marocco rappresentano il 12% della popolazione totale del Paese, all’incirca 4 milioni di persone. Ogni anno, nello stesso periodo, la grande transumanza delle vacanze riporta nel Paese milioni di individui e quest’anno si stima una cifra di 2,7 milioni che transiteranno via nave e negli aereoporti. La stragrande maggioranza si sposterà in auto (70%) utilizzando i battelli che partono da diverse località della Spagna e da alcuni porti francesi e da Genova. In totale si stima qualcosa come 700.000 veicoli che transiteranno da questa settimana alla fine di settembre nei porti marocchini, in primis Tangeri, che assorbe nella quasi totalità il traffico. Sulle autostrade che da Tangeri vanno verso il sud le targhe straniere sono la maggioranza e si tratta appunto di MRE di ritorno. A causa della crisi economica mondiale, numerosi MRE hanno dovuto accorciare il loro soggiorno nel Paese o fare appello alla solidarietà dei familiari. Con tutti questi numeri i MRE e i loro trasferimenti di fondo costituiscono il 2° posto dell’economia del Paese (53 miliardi di DH), appena dietro al turismo con 55,4 miliardi di DH. Da qualche mese pero’ anche i trasferimenti accusano un a significativa perdita, pari al -15% rispetto al 2008: la crisi è palpabile. Quest’anno il Marocco ha moltiplicato le iniziative per facilitare l’accoglienza e il periplo dei suoi espatriati, nel quadro dell’operazione Marhaba 2009. 2975137372_04416dc1c9Spiega il Ministro degli affari MRE, Mohammed Ameur che “la riduzione di spese legate ai trasferimenti di denaro (effettuati da banche marocchine presenti nel territorio straniero) e l’installazione di tiket unici nelle differenti località del Paese per facilitare le operazioni amministrative, accompagnate dall’apertura di Case dei MRE nelle grandi regioni del Reame, aperte alle Associazioni formatesi nei Paesi di accoglienza, aiuteranno i nostri connazionali colpiti dalla crisi mondiale“. Come negli anni passati saranno montati gazebo ovunque sul territorio destinati ai MRE con reparti di primo soccorso, docce, ristoranti rapidi e moschee. Per la prima volta poi, aggiunge Ameur, sono state create delle “Università d’estate“, destinate ai giovani dai 18-25 anni, aperte a Rabat, Agadir e Oujda; l’obbiettivo, spiega, é quello di permettere ai giovani marocchini nati all’estero, di approfondire le loro conoscenze del Marocco, aiutando anche l’integrazione nei loro Paesi di accoglienza. Come recita un proverbio africano: “colui che sa da dove viene sa dove và“.

Una risposta a “La diaspora estiva

  1. Bello il proverbio…mi ricordo un interminabile viaggio in bus da Granada e Barcellona….con fermate in tutti i paesini tra le due città…le aree di sosta piene di persone di origine nordafricana che passavano la notte vicino alle loro auto stracariche di tutto… quella notte ho scoperto un mondo sconosciuto….che poi è il senso vero di ogni viaggio…..

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