In un intervista rilasciata al quotidiano spagnolo ABC, il Presidente dell’AMDH ha indicato che la sua Associazione considera il PJD (Partito della Giustizia e dello Sviluppo) come una minaccia per le libertà individuali. La nuova presidente in carica dell’Associazione marocchina dei Diritti dell’Uomo, Khadija Riyadi, ha stimato che gli islamisti del PJD rappresentano una grave minaccia per il sistema democratico, che faticosamente sta avanzando in Marocco. Rispondendo ad alcune domande sulla sua posizione a riguardo dell’eventuale ascesa al Governo del Pjd ha dichiarato: “Quello che noi contestiamo è la posizione degli islamisti sui Diritti dell’Uomo, le loro posizioni sull’uguaglianza tra l’uomo e la donna, sulla libertà di culto e sui valori e diritti dell’Essere Umano in generale. Gli islamisti rappresentano una minaccia, ma di fatto non sempre abbiamo garanzie del rispetto dei diritti da parte delle altre forze politiche“. Un duro colpo per il Pjd. Una dichiarazione che ha suscitato una profonda riflessione tra gli amici di Saâd Eddine El Othmani. Che una Associazione come l’AMDH annunci le sue paure rispetto ad un partito ritenuto come una minaccia, è un avvenimento che non passerà inosservato. Essere una minaccia per l’uguaglianza tra uomo e donna, significa essere una minaccia per i progetti e le aspirazioni di tutta la società che fà di questa uguaglianza uno degli obiettivi prioritari. Uno sviluppo democratico senza questo equilibrio è un utopia. E la donna marocchina sta cercando di dimostrare che non vuole essere la pedina di un gioco da figurante e che puo’ partecipare attivamente allo sviluppo e alla modernizzazione del Paese. Questo è quello che, probabilmente, fa paura al PJD. Secondo soggetto di preoccupazione per la Sign.a Ryadi è la libertà di culto e dei valori. Il PJD ha assunto una posizione mite su questa questione.
Non si sà al momento che cosa pensa sul diritto dei marocchini di altre religioni a praticare il loro culto. Su questo punto la legge è chiara perchè garantisce questo diritto ( non il diritto pero’ di convertirsi, proibito dalla legge). Ma, una prova tangibile di questo rispetto da parte della classe politica, notoriamente islamista, sarà quella di rivendicare gli stessi diritti sia per i musulmani che per altre religioni monoteiste. Si è già sentito in Parlamento un deputato rivendicare il restauro di alcuni luoghi religiosi cristiani o ebrei che versano in situazioni catastrofiche? No. Sono luoghi che vengono frequentati da marocchini con pieni diritti. Su questo punto la Sign.a Riyadi ha ragione nel non fare dei distinguo tra islamisti e gli altri. Ma, categoricamente dichiara che i primi, a differenza dei secondi, sono una minaccia per le libertà in generale.