Pubblicità Italiana…

Di fame non muoio, questo è sicuro. Mi sbatto in giro per la città e, oltre ai soliti tajine e cous cous, riesco a spadellare in “italiano“. Purtroppo tanti ingredienti della nostra cucina tricolore qui sono inesistenti, quindi devo arrabattarmi a trovare dei sostituti. Qui i pomodori pelati sono un utopia quindi devo scendere a patti con l’estratto di pomodoro Aïcha con l’aggiunta di qualche pomodoro fresco anemico, e il sugo lo preparo. I risultati ci sono e, con orgoglio, i miei ospiti del Riad, specialmente di nazionalità spagnola, a gran voce chiedono di mangiare italiano. Questo cappello è per farvi vivere le torture quasi quotidiane che ho con la TV italiana, nel momento della pubblicità. Quando sono davanti allo schermo, inevitabilmente,  mi trovo davanti alla reclame e…sto male. Prosciutti crudi, salami, parmigiano reggiano, le brioches della Kinder (sono il mio incubo, qui sono inesistenti!), le Fiesta gusto orange (posso piangere!), e poi ancora il cioccolato fondente Novi, i 4 salti in padella Findus (che erano il mio pane quotidiano), e via discorrendo. Davanti a quelle immagini inizio a sbavare e mi invento dei films sublimi; io a tavola, sotto una tenda berbera, con una forma di grana padano davanti, attorniato da innumerevoli piatti di portata colmi di salumi, con al centro lei, la mia amata mortadella, con in sottofondo una mazurka casadeiana.  Riesco a distogliere il pensiero quando intravedo la porta di Bruno Vespa e devo cambiare canale, sperando di non imbattermi in un altra serie di pubblicità. Il mio tormento assoluto è il Gilette; comprai tempo addietro, il Gilette Fusion, con lame dappertutto, e il mio rito quotidiano con la barba era piacevolissimo, senza un graffio. Il problema è che le lame finiscono e ho girato per mari e monti, vallate e città, ma niente…..qui non esiste il ricambio! Quando chiedevo garbatamente, sillabando bene le parole  F U S I O N, più di una volta mi hanno indicato un posto dove c’é una fornace!. Ho trovato credo la prima versione, arcaica, il Mach, in un supermercato, ma ovviamente le lame non entrano nel rasoio essendo una nuova versione e ovviamente, vendono i ricambi ma non il rasoio. Disperato, dopo alcuni giorni senza radermi, avvicinandomi al look yeti, ho comprato, nella medina gli usa e getta! Viso sfigurato, sangue ovunque, e mi sono sentito, per un attimo, il ragazzino goffo e timido che cercava di togliersi i primi peli dal viso, in un epoca oramai remota. Ed ho ripercorso mentalmente questi flash, nel bagno di casa mia, con la mano un po’ tremante e gli occhi che mi guardavano nello specchio, orgogliosi nel vedermi diventare uomo. Ed era lo stesso Gilette di quel tempo, forse di un blu più accesso, ma era lui, l’assassino della mia pelle e il mio amarcord di oggi! Mi sono detto che forse era questione di tempo, di qualche sbarbata, che poi la pelle si sarebbe abituata al coltellaccio. Invece no, sono passate settimane ma ogni mattina è lo stesso bagno di sangue e sogno le lame del Fusion (che forse arriveranno questa settimana nei bagagli di Anabel e Giusep, che saranno a Marrakech).  Maledetta pubblicità! Quando vedo quei giovani ed aitanti professionisti dello sport che si radono con il tocco finale della loro lei che si struscia sul viso ben sbarbato del loro lui, mi prende un attacco di bile!..guardo Cous Cous (il mio bulldog inglese very poco english, molto morocco) che osserva il mio monologo di sproloqui davanti alla TV,  e gli sussurro nei padiglioni auricolari che è fortunato a non avere il problema della barba e mi sento rispondere: “Scemo, prova te a mangiare crocchette tutti i giorni!“.

5 risposte a “Pubblicità Italiana…

  1. Io mi rado con un rasoio a serramanico, pennello e sapone nella ciotola; ti posso assicurare che non c’è Mach3 o Fusion che tenga il confronto. I rasoi di marca Dovo sono ottimi e si trovano tranquillamente su eBay o nelle coltellerie, e la spesa (sui 50€ qui) è una volta per sempre visto che dura tutta una vita. Bisogna solo affilare il rasoio una volta al mese sulla pietra apposita e passarlo sul cuoio prima di radersi. Se ti piace il vivere “slow”, beh, non c’è cosa più soddisfacente di prendersi quei 10 minuti la mattina. Brividi di soddisfazione.

    • Ciao Paolo, non ci riesco proprio..con il rasoio a serramanico..ho un rapporto con la barba conflittuale…presto e bene..per vivere slow tutto il resto…ma la barba no..è il mio incubo..ne ho molta e radendomi al mattino alla sera sarebbe già da ripetere… poi il rasoio a serramanico (lo trovo molto poetico davvero!) diventerebbe nelle mie mani un oggetto molto contundente…per il mio viso….. un saluto e felice giornata…

  2. Certo che a pensarci bene, di tanti post meravigliosi sono andato a commentare proprio quello sulla barba!
    Ho intenzione di fare visita al Marocco questa estate, anche solo per dare un’occhiata perchè dopo la laurea voglio trasferirmi, in barba ad un curriculum da estremo-orientalista che forse mi toccherà buttare al vento… ma è certo che Cina e Giappone non mi garbano abbastanza da andarci a vivere, e qui in Italia… beh, spero che tu non abbia idea di quanto vanno male le cose qui in Italia.

    Intanto che faccio progetti sto divorando i post del tuo blog uno dietro l’altro e più leggo, più mi innamoro di questo Paese. E poi chissà, magari capito nel tuo Riad.

  3. 🙂 vabbè anche la barba ha un suo perchè…sono contento che il blog ti piaccia e che trovi interessanti i miei post..davvero.. estremo-orientalista..mica male..perchè scrivi da buttare al vento…non è un curriculum ordinario…cmq io sono qui e qualsiasi info per un tuo eventuale transfer…at disposal ! Felice settimana…

  4. Perchè questo blog è fantastico?
    Perchè si passa dal sufismo al problema della barba in un paolosecondo.

    Avendo vissuto (non sempre piacevolmente…) in Paesi non comodi per alcuni anni posso testimoniare che alcuni problemi di cui in Italia non conosciamo neppure l’esistenza , all’ estero possono diventare dei (piccolissimi) drammi.

    Un caro saluto

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