Il 99% dei giovani marocchini credono nell’esistenza di Dio e di una vita dopo la morte. Ma vivono la loro religione sottotono, lontano da tutte le propagande. Questo é il finale dello studio della Fondazione tedesca Bertesmann di ricerche sociali (Bertelsmann Stiftung), che si é riversata come un secchio di acqua gelida su tutti quelli che affermano che la fede e la pratica religiosa stanno perdendo valore tra i giovani. Questa inchiesta svolta in 21 Paesi con 21.000 giovani intervistati tra i 18 e i 29 anni rivela che l’85% dei giovani adulti attraverso il mondo si reputano credenti e il 44% profondamente credenti, contro soltanto il 13% che si dichiara ateo. I marocchini si attestano tra i primi credenti davanti ai brasiliani e ai nigeriani (90%) e ancora davanti ai giovani israeliani (80%). I tre quarti dei giovani marocchini hanno dichiarato di svogere almeno una volta al giorno la preghiera. Si deve dedurre quindi che nella società marocchina é vivo uno sguardo profondo verso la religione e, pertanto, aumentano i rischi di una deriva estremista della gioventù già martellata da un fondo di islamofobia e di battage mediatico, che crea il preteso choc delle civilizzazioni. Ma, udite udite, l’83% degli intervistati approva il velo e il 57% non apprezza le spiaggie miste (!). Il 44% si dice favorevole alla poligamia e il 61% non é favorevole alla coabitazione di credenti e non credenti. Ancor meglio: il 21% dei giovani approvano il movimento djihadista.
Vero é che se si esce in strada o si entra in qualche luogo pubblico ci si rende conto del percettibile cambiamento in corso. Sempre di più sono le giovani ragazze ad indossare il velo e ragazzi barbuti o in tenuta afgana. “Mi ricordo che alla mia epoca le ragazze uscivano di casa in minigonna e i ragazzi portavano i capelli lunghi e jeans attillati, senza che nessuno facesse commenti o li tacciase come prostitute e omosessuali ” ricorda Atika, ingegnere agronomo di 50 anni. Precisa anche che: “i giovani di quei tempi erano più politicizzati, sovente in movimenti di estrema sinistra e si sentivano, all’indomani dell’Indipendenza, portatori di un progetto su un Marocco nuovo, plasmato con le parole modernità e uguaglianza“. Alcuni analisti rifiutano di catalogare l’islamizzazione della gioventù marocchina sotto la voce sociale. In un intervista rilasciata al Canadian Jewish New il giornalista francese Jean-Pierre Tuquoi sostiene, in buona sostanza, che gli islamisti sono stati utilizzati da Hassan II per contrastare la sinistra marocchina, che viveva nelle università: “Per tagliare l’erba sotto ai piedi dei suoi avversari di sinistra Hassan II ha fatto il gioco degli islamisti. Questo é molto visibile (…) oggi che le università marocchine sono controllate dagli islamisti“, afferma il giornalista specialista del mondo arabo. Per altri osservatori il ritorno di fiamma della religione, se cosi’ si puo’ dire, dei giovani marocchini é generalmente effimera, perché intimamente legata a certi episodi della Storia e ad altri avvenimenti esterni che mettono in scena la “Oumma“, la comunità musulmana, e pertanto, gli arabi in generale. Il sentimento di appartenenza a questa ultima fà si che ad ogni tentativi di “aggressività” verso la comunità araba appunto, si risollevi il credo religioso.
E’ successo durante i diversi conflitti israeliano-palestinesi (1948,1967,1973, ecc) con le atmosfere panarabiste dettate dal carismatico Nasser, la rivoluzione islamica di Khomeini (1979) o, più recentemente la guerra del Golfo (1990) e gli attentati dell’11 settembre 2001, pretesto per l’intrusione americana in Afganistan e, indirettamente, in Irak (dicono loro). Fare un amalgama tra americani, israeliani, ebrei e sionisti, cristiani, proselitismo in occidente, ateismo e laicità, non é che l’ultimo passo di certi predicatori radicali che non esitano, per meglio imbrigliare i giovani arabi e musulmani, a dichiarare la guerra santa. Marocchini compresi, vulnerabili socio-economicamente o psicologicamente (vedi anche Cat.Sociale), semplicemente in cerca di una identità, di una seconda famiglia o di un rifugio dove scaricare il loro male di vivere. Qualcuno di questi giovani ha ceduto al canto delle sirene estremiste radicali, giungendo a compiere gli attentati suicidi di Casablanca nel marzo 2003 e nel marzo/aprile 2007, o a Madrid nel marzo 2004, scesi in guerra contro gli impuri e i miscredenti. Vero é che sono una esigua parte del mondo dei giovani considerando che i marocchini continuano a praticare un “Islam light“, celebrando il rito malakite, di per sé tollerante e aperto alla modernitàe ai cambiamenti. Molto diverso l’estremismo, applicazione stretta e anacronistica della Chaaria, corrente difesa dal wahabismo o dai salafiti. “Sapete, questa storia del velo, del burqa e compagnia bella, non é altro che una moda passeggera. Tante ragazze che conosco hanno ritirato il loro hidjab dopo averlo portato durante tutta la loro adolescenza e dei ragazzi si sono rasati la barba dopo appena un anno. Noi giovani marocchini non amiamo le pratiche religiose radicali, profondamente misogine e intolleranti, ma anche impossibili da vivere nel quotidiano, guardando i canali satellitari o i siti internet del Medio e Vicino Oriente ed europei .
Perché noi siamo arabi e musulmani, certamente, ma marocchini prima e davanti a tutto. Noi non amiamo e non vogliamo un Islam politicizzato, solo un Islam che ci parli, che si sappia adattare alla nostra storia e alla nostra realtà multicultulturale“, dichiara Bouchra, 28 anni, impiegata di banca. Allora..attendendo foulard coloratissimi e jeans attillati, aabaya Gucci e rossetti Dior, sorelle maggiori velate e cugine decontracté, preghiere il venerdi e “nouba” (movida in arabo) il sabato, musica rock per il fratello maggiore e delicate melodie della romantica cantante Haifa per la sorellina minore, uniti pero’ mano della mano contro il maiale nel frigorifero, concubinaggio di giovani e matrimoni tradizionali, migliaia di marocchini continuano a fare bricolage ognuno con la propria religione personale…é questo che aggiusta! W la schizzofrenia allora!
Fonte: Maroc Hedbo – Mouna Izddine
amo il marocco….io sono italiana,sono fidanzata con un ragazzo marocchino, e ho imparato molto di questa religione insieme a lui. la condivido in gran parte,e secondo me per chi crede in dio è come tutte le altre senza niente in meno…non approvo il razzismo in generale,ma soprattutto in religione..bella questa descrizione.. mi è servita tano ,mi spinge a informarmi ancor di più su tante altre culture…ciao dora-samirah
ciao, mi chiamo morena e sono siciliana, sono fidanzata con un ragazzo marocchino, e lo adoro, come adoro la religione e se potessi diventerei musulmana, mi piace il modo che hanno di pensare e il rispetto che hanno della loro religione….. non vedo l’ora di andare in Marocco…
mory
Non andare in marocco
non andare in marocco e lascia stare islam
Ciao Morena, benvenuta nel blog….sono molto felice per la tua storia con un ragazzo marocchino…per quanto riguarda la religione non hai che da conventirti…e molto semplice e bastano pochi minuti….penso che pero’ dovresti prima verificare esattamente in cosa consiste e meglio sarebbe vivere un po’ in Marocco, magari con la sua famiglia e le sue abitudini….Auguri!!
Ciao!
Io mi chiamo Alessandro, ho 27 anni e sono un ragazzo con qualche problema fisio-visivo e mi reputo una persona sensibile e capace di ascoltare le mie sensazioni “a pelle”.
Scrivo in questo blog il mio pensiero per esprimere il più totale dissenso nei confronti del razzismo (soprattutto razziale) perchè, sebbene è vero che al telegiornale si vede quello che si vede, non è possibile catalogare il tutto per partito preso.
Premetto anche il fatto di essere Cristiano/Cattolico ed eterosessuale…
L’altra sera mi sono recato in un locale della Brianza vicino a casa mia e, ad un certo punto, si è avvicinato a me un ragazzo marocchino chi mi disse di ricordarsi di me dall’ultima volta che, tempo indietro (alcuni anni) venne al locale e io ci rimasi un pò male perchè non mi ricordavo bene di lui però mi è sembrato da subito una brava persona (dicesi credente in Gesù=.
Abbiamo passato la sera assieme e, siccome lui era senza soldi, mi sono permesso di offrirgli da bere coi miei pochi soldi che avevo a disposizione, rinunciando, quindi, a bere qualcosa in più io.
Questo ragazzo (33enne) si è subito relazionato con me in maniera positiva con gesti veramente ammirevoli: con se aveva un sacchetto di plastica contenente solo poche cose da mangiare ed una maglietta ancora confezionata.
Beh: per ricambiare ciò gli ho offerto da bere, aprì il sacchetto e mi regalà la maglietta nera, il suo Yogurt e quelle altre cose che possedeva le mangiò condividendole con me.
Da specificare anche il fatto che, quella sera, avevo le mani fredde e, quando lui se ne accorse, le prese tra le sue fino a farmele scaldare.
Nel locale c’erano, oltre a noi due, anche altre persone che non giudicarono bene la situazione le quali,pensando di farmi del bene, mi misero in guardia sapendo che la mia ingenuità, a volte, è troppa e che, troppo spesso, per questo mi ficco nei casinni con estrema failità…
Il ragazzo se ne accorse che qualcosa non andava neme e, cosìdovetti spiegargli che, chi lo guardava male, lo faceva perchè temeva che lui mi potesse fare del male.
A quel punto, lui, mi prese educatamente con fare di rassicurazione e mi disse (sconvolto al solo pensiero di farmi del male) che proprio non erano quelle le sue intenzioni.
Beh: io non avevo bisogno di sentirmelo dire perchè, sarò anche ingenuo, però, a volte, ci sono gesti che valgono più delle parrole e, quando si avvicinarono i miei amici per allontanarmi da lui, questo ragazzo marocchino mi guardo e mi disse “Dai, vai, vah!”m come per dirmi “Vai che se no questi ti tirano delle storie perchè parli con me!” e sembrava anche abbastanza amareggiato dalla situazione poco serena che si era andata a creare.
Quando rimasi solo coi miei amici venni ripreso per aver dato confidenza ad una persona che non conoscevo e che, quindi, poteva verificarsi ipoteticamente pericolosa,
Questo mi fece rimanere un pò male però poi non so spiegare esattamente il perchè di tutto questo però mi ha intenerito molto la situazione che si era xreata anche tra me e questo ragazzo perchè, marocchino o meno, era la prima volta che qualcuno mi ha dimostrato di non aver paura di accarezzarmi pubblicamente ma non per scopi strani se non affetto che può nascere tra due ragazzi che possono essere accomunati dal grande desiderio di sincero affetto senza timore da parte degli altri: lui la diversità raziale ed io per la mia problematiche fisicha ma, come diceva una storia che mi raccontarono tanti anni fa, mi rimarrà per sempre impressa una frase della stessa che dice che ESSERE DIVERSI NON VUOL DIRE ESSERE SBAGLIATI!!!
Ecco: questo è quanto: ditemi voi!
Ciao!
*Ale*
Ciao Ale..che tenerezza il tuo post…sei una bella persona e questo traspare da quello che scrivi…bravo…purtroppo i pregiudizi sono duri a mollare la presa ma confido in un futuro dove tutte le diversità diventino normalità….poi personalmente detesto la parola “tolleranza”…parola ipocrita che ammette a priori la non accettazione ma presume un obbligatorietà di fatto…eppure abbiamo tutti quanti le stesse origini, forse cambia il colore della pelle, la lingua, il sesso, i gusti ma di fatto siamo tutti uomini…..tu comunque sei un bel esempio e sono orgoglioso di averti sul mio blog….per quanto riguarda Gesù il tuo amico marocchino ha detto il vero: Gesù è riconosciuto dal Corano come l’ultimo profeta prima di Maometto cosi’ come è citata la Madonna, unica donna presente nel libro sacro musulmano.
ciao io sono sara e sono una marochina.
vorrei dire soltanto che qui nella cittadina in cui vivo ci sono alcune persone che trattano noi extracomunitari come persone simili a loro infatti da quando avevo 3 anni che vado a scuola con studenti italiani gioco con loro faccio compiti con loro parlo al telefono con loro e addiritura mi invitano a mangiare casa loro e ai loro compleanni e l’anno scorso mi hanno anche fatto una festa di compleanno a sorpresa.
ma ci sono sempre persone che quando esco a fare una passeggiata mi guardano come se fossi un alieno un’asassina o non so cosa e questo ame avolte mi da fastidio perchè mi fa sentire a disagio.
comunque le persone buone dovunque vai le trovi .
ciao io mi chiamo ibtissam sono marocchina e sono contanta che a vuoi vi piace il mio paese che per me anche vostro…. io sono sposata con italiano e vivo con lui in italia ma pero ogni vuolta che mi piace andare in marocco ci vado anche a mio marito li fa molto piacere